Roma 2025: quando un milione di giovani ha detto "sì" a Cristo

  • di Paola Maria Failla
  • 10 ago 2025

Queste parole dicono tutto a chi c’era. Eppure, chi non c’era non può immaginare cosa sia successo davvero: più di un milione di giovani da ogni parte del mondo, riuniti non per un evento, ma per un incontro. Un incontro con Gesù. Siamo partiti in pochi, in quattro. Poi, strada facendo, il gruppo si è allargato. È così che funziona quando si cammina con il Signore: chi si lascia coinvolgere dal bene, lo diffonde. E noi 4 lo abbiamo fatto. Insieme, abbiamo vissuto una settimana intensa, piena di sorrisi, canti, fatica, incontri e preghiera. Ogni giorno ci portava un volto nuovo, un abbraccio sincero, una parola che sembrava detta proprio per noi.

Ma è stata la veglia a Tor Vergata, sabato 3 agosto, a scolpire nel cuore qualcosa di unico ed eterno . Abbiamo camminato due ore sotto il sole cocente, in un caldo torrido, cantando, ridendo, pregando. È stato faticoso, ma nessuno si lamentava. Tutti sapevamo dove stavamo andando. Tutti sapevamo Chi ci stava aspettando. E quella meta – Tor Vergata – non era un luogo qualunque: era il punto d’incontro con il nostro Dio vivo.

Una volta arrivati, ci siamo sentiti accolti. Organizzazione attenta, pasti e acqua per tutti, uno spazio dove vivere la veglia in sicurezza e pace. Certo, qualche navetta in più non avrebbe guastato… ma, in fondo, la fatica è diventata parte del dono. Quando Papa Leone ha iniziato a parlare, tutto si è fatto silenzio. Siamo stati raggiunti nel profondo. Ha citato San Giovanni Paolo II: “È Gesù che cercate quando sognate la felicità.” E in quel momento, ho pensato: è proprio vero. Quante volte cerchiamo in mille direzioni ciò che solo Gesù può donarci? Quante volte ci accontentiamo di meno? Noi siamo creati per cose grandi!

Il Papa ci ha detto anche che la felicità non è avere tutto, ma donare la vita per gli altri. E ci ha fatto ascoltare parole che toccano vocazioni diverse, ma con lo stesso cuore: "Tu sei la mia vita, Signore." Ha detto Papa Leone.  Frasi dette da consacrati, da sposi, da giovani in ricerca. Parole che non legano, ma liberano. Perché quando dici “Tu sei la mia vita” a Gesù, niente ti manca più.

Nei giorni precedenti alla veglia, abbiamo vissuto momenti fortissimi. Le confessioni all’aperto, nei parchi, sulle panchine, sono state incontri con la misericordia viva di Dio. Tanti ragazzi, anche i più lontani, si sono lasciati avvicinare e cambiare.

E poi c’erano gli abbracci. Oh Tanti. A volte con persone mai viste prima. Ma sentivamo di essere tutti lì per lo stesso motivo: Gesù. Ed è lì che nasce la vera comunione. L’adorazione è stata la sorgente di tutto. Come ha detto Papa Leo: ( noi tutti lo chiamavamo così)  "Ogni volta che adoriamo Gesù nell’Eucaristia, il nostro cuore si unisce al Suo." E lì nasce la vita vera. “Resta con noi, Signore”.

Dopo la notte passata in veglia, ci siamo svegliati sotto un sole luminoso, circondati da fratelli e sorelle di tutto il mondo. Avevamo dormito poco, ma ci sentivamo pieni. La stanchezza si è trasformata in gratitudine. Tutto dentro di noi diceva: "Resta con noi, Signore, perché senza di Te, non possiamo realizzare il nostro desiderio di felicità."

La Chiesa che abbiamo visto e vissuto è bella, giovane, viva, in cammino. Una Chiesa che porta speranza, che annuncia la pace, che unisce.

E oggi, mentre torno a casa, sento una sola preghiera nel cuore tratta dalle parole di Papa Leone: 
“Grazie, Gesù, per avermi chiamata. Il mio desiderio è quello di rimanere tra i Tuoi amici, perché, abbracciando Te, possa diventare compagna di cammino per chiunque mi incontrerà. Fa’, o Signore, che chi mi incontra, possa incontrare Te, pur attraverso i miei limiti, pur attraverso le mie fragilità”.

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