Per la prima volta, San Giovanni ha varcato i confini di Aci Trezza
- di Isidora Bombaci
- 31 ago 2025

Quella di sabato 30 agosto 2025 resterà una data memorabile per le comunità di Aci Trezza e Aci Castello. Per la prima volta nei circa 350 anni di storia della tradizione, il simulacro di San Giovanni Battista ha varcato i confini di Aci Trezza, raggiungendo il centro del Comune e suggellando un legame storico e spirituale tra le due comunità.
Nel tardo pomeriggio, tra la devozione dei fedeli e l’entusiasmo dei trezzoti tutti, la statua del Battista è uscita dalla Chiesa Madre di Aci Trezza, dando inizio a una processione scandita da momenti di intensa partecipazione popolare. Particolarmente toccante la tappa al cimitero comunale di via Vampolieri, dove, in memoria dei defunti, si è svolto un momento di preghiera curato dal parroco di Aci Trezza, don Carmelo Torrisi.
Giunta ad Aci Castello, la processione ha percorso le vie del borgo marinaro sino alla Chiesa Madre di San Mauro Abate, dove si è celebrato il solenne pontificale presieduto dal vescovo emerito di Ragusa, monsignor Paolo Urso. Ad accogliere il simulacro, assieme alla comunità castellese, erano presenti il sindaco, Carmelo Scandurra, e il presidente del Consiglio comunale, Nicola Zagame.
Dopo la celebrazione, la processione si è diretta verso il Palazzo di città, dove l’artista castellese Dria ha consegnato in omaggio una mattonella dipinta nel suo stile inconfondibile, con l’effigie dei due Santi Patroni.
La prima parte del corteo si è conclusa ai piedi della stele votiva di San Mauro Abate, dove si è rinnovato il gesto di fede e amicizia tra i due borghi, a quarantuno anni dalla storica visita del simulacro del patrono castellese ad Aci Trezza.
Il simulacro di San Giovanni Battista, quindi, è stato imbarcato a bordo di un motopeschereccio e, con al seguito una suggestiva processione marinara, ha circumnavigato i faraglioni dei ciclopi e l’Isola Lachea, per rientrare al porto. Una sosta davanti alla statua del Battista, realizzata nel 1975 da alcuni pescatori locali – Giovannino, Orazio, Turi, Camillo, Mario e Antonino della famiglia Valastro, Giovanni Vicari, Santo Vittorio e Antonino Finocchiaro – ha preceduto il rientro in chiesa, dove il feretro è stato nuovamente collocato sull’altare maggiore, tra la commozione dei fedeli.
L’evento ha confermato la forza della tradizione e lo stretto legame tra le due comunità marinare, trasformando un casuale giorno del calendario in una data storica per i fedeli di Aci Trezza e Aci Castello.
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