Catania, Giubileo degli universitari in Cattedrale
- di Paola Maria Failla
- 12 apr 2025

Un clima di intensa partecipazione ha avvolto la Cattedrale di Catania in occasione del Giubileo degli Universitari, celebrato venerdì 11 aprile. Un appuntamento che ha riunito nel segno della fede, della cultura e della speranza studenti, docenti, personale amministrativo e molte autorità civili ed accademiche, tra cui il prefetto di Catania, dott.ssa Maria Carmela Librizzi, ed il rettore dell’Università di Catania, prof. Francesco Priolo.
A presiedere la celebrazione è stato mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, che ha invitato l’intera comunità universitaria a vivere il Giubileo come un pellegrinaggio spirituale, un occasione per rivedere la propria vita e rinnovare le relazioni personali e sociali alla luce della misericordia di Dio.
“Il Giubileo non è solo un evento personale, ma comunitario. Come il peccato distrugge le relazioni, così anche la grazia ha una dimensione sociale”, ha ricordato l’arcivescovo nell’omelia, sottolineando come la speranza – tema guida del Giubileo 2025 – debba diventare progetto condiviso e stile di vita. Hanno concelebrato padre Narciso Sunda e padre Salvatore Consoli, impegnati nella Pastorale universitaria, che con attività laboratoriali portano i giovani universitari a riflettere su diversi temi come la differenza tra le religioni, la capacità di leggere le immagini e decodificare immaginari.
Durante l’omelia, mons. Renna ha citato il filosofo Gabriel Marcel, ricordando che la speranza non è un semplice desiderio personale, ma ha una radice comunitaria: “Io spero in Te per noi” – ha detto – esprimendo una speranza che nasce dalla fraternità, dall’agàpe, dalla fiducia reciproca.
Richiamando poi il Vangelo del buon ladrone (Lc 22,33-43), il Pastore della Chiesa catanese ha proposto una profonda riflessione sul senso della giustizia cristiana, che non risponde alla logica della vendetta, ma della restaurazione del bene: “La croce di Cristo restituisce il senso della verità e della giustizia. Non vendetta, ma possibilità di riscatto: anche la pena, nella visione evangelica, può diventare occasione di redenzione.” In questa prospettiva, l’Arcidiocesi di Catania ha avviato un percorso concreto per sostenere il reinserimento sociale degli ex detenuti attraverso borse-lavoro, come segno tangibile di una giustizia che ricrea relazioni e restituisce dignità. La celebrazione si è conclusa con un invito a diventare “pellegrini di speranza”, capaci di unire sapere, fede e impegno civile per costruire una società più giusta, solidale e luminosa. Infine, padre Narciso Sunda ha ricordato che proprio come pellegrini di speranza , alcuni giovani della Pastorale universitaria stanno ancora percorrendo i sentieri di un cammino forte ed importante come quello proposto dagli esercizi spirituali per la vita ordinaria.
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