Acireale, riflettori puntati sulla resilienza degli agroecosistemi al "Mese dell'Ambiente"

  • di Orazio Caputo
  • 18 apr 2025

“Resilienza degli agroecosistemi: metodi di adattamento e mitigazione” è stato il tema di un incontro che si è tenuto nella sede del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, inserito nel calendario del “Mese dell’Ambiente e della Biodiversità”, allestito dal Comune di Acireale. La gestione degli agroecosistemi alla luce delle nuove tecniche colturali e dei cambiamenti climatici in atto risulta di rilevante importanza per giungere a produzioni agricole di qualità e, contemporaneamente, mantenere un equilibrio biologico capace di tutelare un elevato numero di specie selvatiche. La sfida è legata alla capacità dell’agricoltore moderno di gestire i numerosi fattori della produzione in un contesto ambientale complesso, da tutelare per preservarne le componenti di biodiversità che possano essere utili anche al contesto colturale. Da qui l’importanza di conoscere quali sono le specie utili tra impollinatori, predatori e parassitoidi e come favorirne la presenza nell’agroecosistema. Dopo i saluti istituzionali del sindaco, Roberto Barbagallo, del direttore del Crea, Enzo Perri, intervenuto in videoconferenza, e del vicepresidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della provincia di Catania, Fabio Marino, i lavori sono introdotti da Francesca Messina, ex assessore comunale che ha organizzato il “Mese dell’Ambiente” e consigliere regionale dell’Ente fauna siciliana; la serie di interventi è stata moderata da Silvia Di Silvestro, responsabile della sede acese del Crea. “L’Amministrazione comunale guarda con attenzione al tema in questione – ha dichiarato il sindaco Barbagallo – consapevole dell’importanza degli agroecosistemi intesi anche come risorsa su vari fronti, in quanto possono costituire un volano di sviluppo per il territorio e per l’economia che ad esso fa riferimento”. Sulla stessa lunghezza d’onda Francesca Messina, la quale ha aggiunto: “La Sicilia è prima in Italia e in Europa a rendere attuativa una legge che regola i criteri per la transizione ad azienda agriecolocica. Affermare l’agroecologia come nuovo paradigma nel settore agricolo rimane una sfida a causa della resistenza al cambiamento da parte del settore agricolo, lo scarso accesso a formazione e mezzi tecnici specializzati, e le politiche agricole che fino ad oggi non hanno fornito incentivi adeguati per la transizione verso pratiche agroecologiche. Questi fattori hanno reso complessa l’adozione di un modello agroecologico, nonostante i suoi evidenti vantaggi ambientali, sociali, ed economici nel medio e lungo termine. Ci auguriamo che con il recente D.D.G 273 del 2025, almeno in Sicilia, si vada realmente verso il cambiamento”.


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