Gianna Nannini abbraccia il pubblico di Catania con una prova strepitosa

  • di Pierangela Cannone
  • 24 ago 2025

Ieri il calendario segnava il giorno 23. Che fosse il mese di agosto dell’anno 2025 potrebbero essere particolari meno rilevanti. Se ci trovassimo, infatti, nella scenografia del film biografico diretto da Cinzia TH Torrini e dedicato alla vita di Gianna Nannini “Sei nell'anima”, saremmo stati ribattezzati “Ventitrè”, prendendo spunto dalla pellicola che vede Undici e Sedici come personaggi vicini alla rockstar, solita attribuire soprannomi alle persone a seconda del giorno che ne determina l’incontro.

Permettete, quindi, l’iperbole: ieri, nel frangente di 90 minuti, un esercito di omonimi Ventitrè è stato presente all’Arena Villa Bellini di Catania in occasione della rassegna “Sotto Il Vulcano Fest”, organizzata da Puntoeacapo - con la direzione artistica Nuccio La Ferlita e in collaborazione con il Comune di Catania nell’ambito del Catania Summer Fest - per rendere omaggio alla cantautrice, ma anche alla persona.

 












Gianna Nannini è tornata ad abbracciare, con la grinta che la identificata, il pubblico etneo cresciuto con lei in quella terra promessa, l’”America”, sdoganata nel 1973 a ritmo di hard rock, preludio al coming out del brano “1983”, figlio di un inedito targato 2024.

 

Tra gli effetti speciali del tour “SEI NELL’ANIMA – FESTIVAL EUROPEAN LEG 2025” della Nannini internazionale c’è sicuramente quello di riuscire a trasportare gli ascoltatori nella parte più intima di ciascuno, cristallizzando il tempo in una perenne rievocazione di emozioni e persone che le determinano.

Sul palco, a un passo dal pubblico, è andata in scena l’artista: la voce e la musica, ma soprattutto l’Io più intimo e per niente timido. 

Gianna si esibisce, ancora una volta, con tutta la sua storia di indomita ribellione generata dall’ansia di un tempo di cui non si vuole essere vittima, dall’indomabilità di un carnefice che si scopre fragile. Vittima di un sistema che punta all’apparenza e meno al senso delle cose, la Nannini esordiente trova il coraggio per combattere l’ipocrisia consapevole di avere un’arma, la propria musica. Ed è grazie a questa che probabilmente non ha mai smesso di sentirsi viva, anche a distanza di mezzo secolo dalle prime apparizioni. E noi con lei, perché la morte è obbligatoria, ma l’età è facoltativa. Panorama.

 

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