A Roma il Premio “Antonello da Messina” alle eccellenze siciliane e riconoscimento speciale a Dacia Maraini
- di Diletta Rizzo
- 14 ott 2025

Ancora una volta il Premio “Antonello da Messina” - che dal 1998 viene assegnato ad eccellenze culturali che “hanno recato lustro anche fuori della città natale, alla terra d’origine, a Messina e alla Sicilia” - ha rinnovato i fili che uniscono Roma, la nostra isola e la città dello Stretto nel nome del sommo artista “dallo sguardo universale e sempre legato alle radici isolane”, come ha rilevato la presidente dell’Associazione “Antonello” Milena Romeo che ha promosso l’evento. ”Antonello pittore straordinariamente enigmatico, i cui enigmi hanno radici profonde”, come ha osservato la grande scrittrice Dacia Maraini, ospite d’onore della cerimonia, organizzata in una location dal respiro internazionale come il Forum Austriaco di Cultura, ai Parioli. La scrittrice ha ricevuto il “Prix Erica” promosso dalla Fondazione di Ginevra “Erica Suater” presieduta da Dagmar Reichardt, e il premio speciale alla carriera “Antonello” per il suo intenso legame con la Sicilia: “Sono veramente felice di questa serata che mi lega alla Sicilia dove ho vissuto gli anni della formazione”, isola che si è riversata in tanti indimenticabili libro: ”La Sicilia del’700 che ho descritto in Marianna Ucria e in “Trio”, ambientato durante la peste di Messina, era un’isola davvero ricca e cosmopolita, che commerciava le sete e lo zucchero”, ha osservato la scrittrice, di cui è stato presentato dagli studiosi Maria Belen Fernandez-Gonzales e Rino Caputo il volume sulle tradizioni nel mondo curato dalla Reichardt. È seguita l’intensa cerimonia dei premiati dell’”Antonello”, un’autentica festa di “riconnessione” con le radici, un’occasione preziosa per “fare comunità” per tanti siciliani che vivono da tempo oltre Stretto, premiati da ex Premi Antonello. Le letture delle motivazioni sono state curate da Irene Muscarà e Maria Teresa Muscianisi. Il premio patrocinato dalla Fondazione Messina per la cultura, insieme a Cara Beltà e Cento Sicilie - ha avuto come preziosi sponsor Lisciotto viaggi e pasticceria Irrera 1910, che ha donato ai premiati dei gustosi doni. Il direttore responsabile della “Gazzetta del Sud” Nino Rizzo Nervo ha ricevuto il premio alla memoria del padre, il giornalista Gaetano, negli anni ’70 e ‘80 promotore degli “Amici di Messina” di Roma: ”Quando ho saputo del premio alla memoria di mio padre scomparso 11 anni fa ho provato grande emozione anche perché spesso dei morti ci si dimentica, mentre l’Associazione Antonello, a cui era molto legato, lo ha voluto celebrare. Ricordo con piacere le frequentazioni a Roma con personalità quali Massimo Mollica, Gino e Mario Landi, Adolfo Celi, e soprattutto Gioacchino Toldonato, con cui mio padre animava il gruppo dei messinesi”, ha sottolineato Rizzo Nervo. Vincenzo Morgante, direttore di Tv2000, che da cronista Rai realizzò l’ultima intervista a padre Puglisi, ha sottolineato l’importanza del riconoscimento “da parte della mia Sicilia”. La giornalista catanese Emma D’Aquino, che conduce l’edizione delle 20 del TG1 e ha curato con sensibilità e professionalità diversi programmi giornalistici di grande rilevanza sociale, ha voluto sottolineare l’importanza di parlare della Sicilia “sia nella sua bellezza, nell’arte e nella cultura, che nelle sue ombre, nei suoi silenzi, nelle sue ferite”. Commosso il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, lo psichiatra Alberto Siracusano, che ha ricordato le radici familiari legate a Lipari, mentre la Madonnina del porto è stata evocata dal Generale C.A. della Guardia di Finanza e Consigliere giuridico presso la presidenza del Consiglio Francesco Attardi,in prima linea contro le frodi e la mafia; lo Stretto è stato al centro del toccante messaggio del noto stilista Fausto Puglisi, celebre per i suoi abiti per Madonna e la Pausini, letto dalla zia Rosalba Di Paola.Vividi anche gli interventi dell’avvocato cassazionista Carlo Vermiglio, che da assessore regionale alla Cultura si impegnò per la riapertura del Museo Regionale di Messina, del Direttore Generale del Ministero della Cultura Andrea De Pasquale, che si è soffermato sul tema della memoria storica messinese da salvaguardare, del regista Francesco Calogero, che al “Polittico” antonelliano ha dedicato la casa di produzione, facendo riferimento ai tanti “bagliori” di Sicilia che si incontrano nel nome della cultura, dello scenografo Marco Dentici, che ha evocato i colori isolani. Finale con i giovani premiati, il giornalista culturale Andrea G. Cerra (che ha voluto dedicare il premio allo scomparso Mario Falcone) e il manager Francesco Burrascano. La serata è stata allietata dai contributi musicali del soprano Michela Marconi e del pianista Emanuele Rizzo e dalla vibrante lettura del brano “antonelliano” di Sciascia dell’attrice Mariella Lo Sardo.
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