Culto, parola alla presidente della Pia Unione Primaria di Santa Rita a Nicolosi
- di Paola Maria Failla
- 26 mag 2025

Come una rosa d’inverno: la devozione che resiste. Intervista alla presidente della Pia Unione Primaria di Santa Rita a Nicolosi
Maggio è il mese della luce, dei fiori… e della speranza. E tra i volti più amati del calendario dei santi, ce n’è uno che da secoli consola, accompagna e ispira: Santa Rita da Cascia, la “santa degli impossibili”, patrona delle cause disperate, delle famiglie ferite, delle donne che soffrono in silenzio ma non smettono di amare.
A Nicolosi, nel cuore dell’Etna, la Pia Unione Primaria di Santa Rita è il centro di una devozione viva, radicata nella fede del popolo e curata da un gruppo di donne che, con amore e discrezione, custodiscono la memoria e il messaggio della santa. Ne abbiamo parlato con la presidente della Pia Unione Primaria , Mariagrazia Amore che ci ha raccontato cosa significa oggi vivere e testimoniare la spiritualità di Santa Rita.
Come è nata la Pia Unione Primaria di Santa Rita qui a Nicolosi?
La Pia Unione Primaria di Santa Rita a Nicolosi nasce nel 2020 con l'arrivo del nuovo parroco Don Alfio Bonanno e dopo i lavori di restauro del simulacro di Santa Rita, già esistente nella nostra parrocchia che sempre ha dimostrato una forte devozione a questa santa.
Cosa significa per te, personalmente, essere devota di Santa Rita?
Sin da piccola ho conosciuto la figura di Santa Rita grazie ai racconti della mia nonna materna. Sempre mi raccontava di questa santa paziente e fiduciosa alla quale affidarsi nei momenti difficili e nei “casi impossibili”. Crescendo, poi, è stata una figura che avevo messo un po’ da parte e che ho riscoperto solo nel 2001 quando ho avuto la grazia di ricevere il dono più grande della mia vita: poter diventare mamma nel giorno a lei dedicato. Da quel giorno, ogni anno, partecipo a messa nel giorno della sua festa e nel 2020 sono stata chiamata quasi per caso ad essere la responsabilità della Pia Unione Primaria. Leggo questi due eventi come un “imporsi” della Santa nella mia vita: non è stato un imporsi prepotente, ma più un volersi fare mia compagna di viaggio. Infatti, ogni giorno, nelle difficoltà quotidiane e anche nei momenti felici della mia vita di donna, sposa e madre, seguo sempre il suo grande esempio.
Qual è il ruolo della Pia Unione nella comunità parrocchiale?
Principalmente la Pia Unione Primaria è un gruppo di preghiera che si occupa di preservare, curare e diffondere la devozione a Santa Rita. Il suo impegno si concretizza specialmente durante la pratica dei "15 giovedì": in comunione con tutte le Pie Unioni affiliate a Cascia, nelle settimane precedenti la festa del 22 maggio, ci si riunisce per la celebrazione della messa e per recitare le preghiere in onore di Santa Rita. Inoltre, il gruppo si impegna annualmente a organizzare un pellegrinaggio nei luoghi dove ha vissuto la Santa ed i principali santuari dell'Umbria (come ad Assisi) in occasione del raduno di tutte le Pie Unioni a Cascia. Nel concreto, una delle nostre attività principali prevede il sostegno alla nostra Caritas parrocchiale e la vicinanza alle persone anziane ed ammalate (a cui ad esempio portiamo i petali di rosa benedetti nei giorni della festa) e ci impegniamo a portare avanti iniziative benefiche il cui devoluto viene interamente impiegato per le attività del Monastero di Cascia.
Cosa rappresenta Santa Rita per le persone che si avvicinano oggi, magari ferite o sfiduciate?
Santa Rita viene chiamata e invocata come "Santa degli impossibili". E non è un semplice appellativo affidatole dalla devozione popolare. Nella sua vita ha vissuto tante prove e tanti dolori, spesso non veniva capita e veniva giudicata: anche in convento, dopo il dolore che la vedovanza e la perdita dei figli le avevano provocato, ha dovuto subire delle prepotenze. Eppure Rita non ha mai perso la fiducia nel Signore, sempre pronta a rialzarsi e a "vincere il male con il bene" (Cfr. Rm 12, 21; lettura che si proclama il giorno della festa del 22 maggio). Questo sarà stato sicuramente il segreto della sua santità e che ancora oggi può aiutarci nelle difficoltà: credere a quel "nulla è impossibile a Dio" (cfr. Lc 1, 37) e da questa parola ricevere sempre la forza per ricominciare.
Qual è, secondo te, il messaggio più attuale che Santa Rita può offrire alle famiglie, ai giovani, alle donne di oggi?
Santa Rita ha vissuto tutte le vocazioni possibili per una donna cristiana: è stata sposa e madre di due figli; è stata vedova, ma ha anche vissuto il forte lutto della perdita dei figli; è stata, infine, monaca nel convento di Sant'Agostino a Cascia. Per le famiglie, per i giovani e per le donne che quotidianamente sono chiamati a vivere sempre nuove sfide, Rita rappresenta un esempio di forza, di pazienza, di speranza e di perseveranza nella fede. Penso ad esempio alle famiglie che vivono problemi economici oppure il dolore della separazione; ai genitori che non ricevono la gioia di un figlio o che vivono il dolore della sua perdita; penso ai giovani che vivono le loro scelte con preoccupazione e con l'ansia per un futuro che è sempre più incerto; penso alle donne che troppo spesso vengono ancora giudicate e non rispettate nel mondo del lavoro, ma anche nel loro essere donna. Per tutti Rita ha la risposta giusta: vivere con gli occhi rivolti al crocifisso (come spesso viene raffigurata) e non perdere mai la speranza nella resurrezione, perché con Lui tutto può essere superato. Infine, in un mondo segnato sempre da più violenze e prepotenze, nonché dagli orrori della guerra, l’impegno estenuante di Rita per riportare la pace nella sua città (segnata da lotte fratricide e vendette personali) può essere un monito per ognuno di noi ad impegnarci ad essere veri “operatori di pace”, così come il Vangelo ci chiede. A tal proposito riporto le parole di Papa Leone XIV, pronunciate nell’omelia per la festa di Santa Rita a Cascia nel 2024, quando era ancora cardinale: “In questi tempi colpiti dalla violenza della guerra dove sembra che la rivalità e l’odio abbiano l’ultima parola, Santa Rita appare chiaramente come un’agente di autentica pace e riconciliazione”. Vi consiglio la lettura anche di altri passaggi della stessa omelia che potrebbero aiutarvi a conoscere meglio questa Santa. (la trovate facilmente su internet)
Un episodio, una grazia, o una testimonianza ricevuta che ti è rimasta nel cuore?
Nella mia vita ho conosciuto una persona che ha dovuto affrontare una grande prova: una malattia improvvisa e un intervento che lo ha costretto a rimanere per il resto della vita nella sedia a rotelle. Lo conoscevo già prima dell'intervento, ma dopo, grazie al servizio di ministro straordinario a cui sono statachiamata, l'ho potuto conoscere più da vicino. Dopo i primi momenti di sconforto e disperazione, ho potuto constatare che la malattia ha cambiato il suo cuore, plasmandolo e avvicinandolo sempre più a quello di Gesù. Nell'ultimo periodo della sua vita, ha vissuto grandi sofferenze, fisiche e spirituali, ed è stato in questi anni che si è innamorato della figura di Santa Rita, al punto che ogni anno offriva le rose del suo giardino (che curava sempre con grande attenzione) i cui petali sarebbero stati benedetti e distribuiti alle persone ammalate. Nel 2023, le sue rose non sono state donate perché nei giorni subito precedenti la festa del 22 maggio, la sua vita stava volgendo al termine. Ricevuta l'estrema unzione e la comunione, il giorno prima del triduo di Santa Rita (durante il quale erano stati benedetti i petali di rosa per gli ammalati) è entrato in coma: tutti pensavamo che quella sarebbe stata l'ultima prova da affrontare. Essendo conosciuto da tutti in parrocchia e partecipando sempre alle celebrazioni in onore di Santa Rita, la prima sera del triduo con dispiacere abbiamo tutti pregato per lui affinché il Signore potesse rendere meno doloroso il suo passaggio da questo mondo. Finita la messa, mio marito riceve una chiamata: il nostro amico si era risvegliato dal coma e a tutti aveva chiesto di chiamarmi per ricevere anche lui il petalo di rosa benedetto. Subito vado a casa sua, gli porto ciò che mi aveva chiesto e con una voce debolissima mi ha richiamata dicendomi che, come ogni anno, avrei dovuto prendere le rose del suo giardino. Quel giorno il Signore, per la potente intercessione di Santa Rita, aveva ascoltato le nostre preghiere e anzi aveva addirittura superato la nostra richiesta perché il nostro caro amico ha vissuto per qualche altra settimana, chiamandolo nella sua casa nel mese di giugno.
Cosa ti auguri per il futuro della Pia Unione e della devozione a Santa Rita a Nicolosi?
Spero che il nostro gruppo possa continuare a crescere, tenendo sempre in considerazione le finalità per le quali è nato: l’amore verso Dio e verso il prossimo che si traducono nella preghiera e nella carità. Ce lo insegna Sant’Agostino che esortava i suoi fratelli a vivere sempre in concordia; ce lo insegna il Papa, già col suo motto “agostiniano” (in illo uno unum) e con le prime parole che ci ha rivolto, ricordandoci cos’è l’unità della chiesa. E infine, ce lo insegna la nostra Santa. L’amore al Signore che Rita dimostrava sin dalla giovane età si è tradotto nell’attenzione agli ultimi, nell’impegno per la conversione di suo marito, nell’educazione donata ai figli, nella pazienza a sopportare i soprusi che la famiglia di suo marito le infliggeva, nella costruzione di una pace duratura e perpetua per la sua città. Se sapremmo imitarla anche solo in una delle sue semplici (ma efficaci) azioni quotidiane, riusciremo a portare il suo messaggio e quello del vangelo a tutti quelli che incontreremo, spargendo dappertutto quel dolce profumo di rosa che la rappresenta.
Grazie Mariagrazia che in un tempo in cui la speranza sembra fragile e le relazioni spesso si spezzano, la tua testimonianza della Pia Unione e la figura di Santa Rita sono un soffio di grazia per il nostro tempo: discreto, ma profondo. Forte, come una rosa che fiorisce in inverno.
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