Catania, l'Accademia della Cucina "brevetta" la ricetta della pasta alla norma

  • di Redazione
  • 1 lug 2025

Il 25 giugno scorso all’Hotel Sheraton si è svolta, prima della pausa estiva, la conviviale della delegazione di Catania con una nutrita partecipazione di Accademici e ospiti. Protagonista della serata è stata la Pasta alla Norma, icona della gastronomia catanese.

A dare solennità all’appuntamento la presenza del sindaco di Catania, avv. Enrico Trantino, di Ugo Serra Consigliere e Segretario del Consiglio di Presidenza, di Vittorio Sartorio delegato di Ragusa e coordinatore della Sicilia orientale e signora, di Maurizio Pedi delegato di Caltagirone, di Marina Tagliavalore delegata di Enna e marito,  di Gualtiero Cataldo delegato di Gela e signora, nonché’ di Salvo Tringali  della delegazione di Gela e componente del Centro Studi e signora, di accademici messinesi e di Pietro Arezzi presidente dell’Unione Provinciale Cuochi . La protagonista dell’evento è il simbolo dell’estate catanese, dove il legame fra cibo e luogo è forte, dove le tradizioni culturali e gastronomiche tramandate da generazioni sono rimaste legate al territorio in maniera indelebile. Rappresenta i ricordi legati alla stagione calda, ai suoi profumi, alla genuinità dei suoi prodotti, alla convivialità in famiglia. La Pasta alla Norma è un capolavoro culinario: la sintesi perfetta di ingredienti di “filiera corta” fatta di prodotti poveri, semplici ma di profonda e grande identità culturale. Il legame tra la Pasta alla Norma e la città di Catania è dunque un binomio evocativo e indissolubile che andava preservato e la Delegazione di Catania si è impegnata per tutelarne e proteggerne la sua origine catanese. E infatti è riuscita, dopo aver costituito un apposito comitato di Accademici, consultato esperti del settore, analizzato e provato varie ricette, effettuato ricerche bibliografiche, a registrare il verbale della ricetta, con atto rogato dal notaio Claudia Licciardello del 17 febbraio 2025.

Nel verbale è descritta la ricetta che si è ritenuta la più autentica e consona alla tradizione, sia per gli ingredienti sia per la modalità di preparazione

Il delegato di Catania, Gianclaudio Tribulato, nel dare il benvenuto ai presenti ha sottolineato come lo scopo principale ed essenziale dell’Accademia sia quello di preservare e tutelare la cultura gastronomica locale, patrimonio di tutti, e che avere dato un crisma ufficiale al binomio inscindibile tra la Pasta alla Norma e la città di Catania va considerato come un omaggio alla storia, alla cultura, alle tradizioni della città e al suo illustre concittadino Vincenzo Bellini. Ha aggiunto che a dare il nome “Norma” alla ricetta sembra sia stato Nino Martoglio, il noto commediografo catanese, che davanti ad un piatto di pasta improvvisato e così condito esclamò: “Chista è ‘na vera Norma!“, ad indicarne la qualita’, paragonandola al capolavoro del grande compositore.

Ha poi relazionato sul percorso seguito per arrivare all’atto notarile l’accademica Marina Fichera sottolineando che l’assenza di un piatto gastronomico emblema ufficiale della città sia stata individuata dal delegato e che sia stata sua l’idea e il percorso da seguire per raggiungere l’obiettivo. Ha confessato che trovare la ricetta più idonea non sempre è stato facile, per via di alcuni interlocutori diffidenti e poco loquaci. Le note positive, ha continuato, sono arrivate da altri esperti del settore aperti, curiosi e collaborativi nel descrivere le loro ricette, e dalle case private che hanno aperto immediatamente le porte al comitato, regalando antiche pagine scritte a mano ricche di ingredienti e procedure sempre attuali. La relatrice ha proseguito dicendo tutti sono stati ringraziati per il contributo offerto ma che fra questi merita un encomio particolare Roberta Capizzi che ha consegnato con grande generosità non solo la sua ottima ricetta, ma anche un video che la   CNN ha girato a Catania nel suo ristorante, trasmesso negli Stati Uniti e che al pubblico americano ha svelato i segreti per la riuscita di un buon piatto di Pasta alla Norma.

Scegliere, ha continuato la relatrice, tra le ricette selezionate la più autentica, consapevoli che ogni ricetta esaminata è il frutto di un personale modo di cucinare, è stata un’impresa veramente ardua.

 Concludendo ha riferito che la scelta è caduta su quella di una casa privata, che più delle altre rientrava nei parametri prefissati. La ricetta prescelta, ha aggiunto, meglio poteva rappresentare il legame con la storia, la cultura e i ricordi familiari poiché’ frutto di una esperienza culinaria consolidata, dove gli ingredienti e la modalità di preparazione ci riportano in un tempo e in uno spazio che appartengono alla nostra storia, sia personale che collettiva.

Il microfono è passato poi a Claudia Licciardello, notaio e accademica di Catania. Ha ribadito che solo dopo un’attenta analisi e valutazione delle indagini culturali e storiche dell’iniziativa ha potuto redigere il verbale. Nell’atto si tutela l’origine della Pasta alla Norma, il suo nome e la ricetta che descrive minuziosamente gli ingredienti con le relative dosi e le varie fasi della preparazione.

Ha preso poi la parola il sindaco di Catania, avv. Enrico Trantino, che ha ricordato come la Pasta alla Norma evochi momenti di giornate familiari e conviviali, di tempi sereni mai dimenticati. Ha sottolineato di condividere in pieno l’iniziativa della delegazione poiché’ la valorizzazione di questo piatto ci rende indirettamente attori e protagonisti consapevoli di una storia con la città che ha sempre bisogno di progetti e stimoli culturali che le rendano onore.

Anche le parole di Vittorio Sartorio, che hanno messo in rilievo l’importanza delle Delegazioni nella valorizzazione delle ricette locali, sono state di vivo apprezzamento e condivisione.

Pietro Arezzi si è soffermato sull’utilizzo e importanza dei prodotti di qualità tipici del territorio.

 

Ha chiuso gli interventi Ugo Serra che ha consegnato al Delegato Gianclaudio Tribulato una lettera del Presidente Paolo Petroni che elogiando, l’idea portata a compimento dalla delegazione, ha ricordato la missione culturale dell’Accademia e il suo scopo che non deve mai essere tralasciato.

Il delegato Gianclaudio Tribulato ha regalato a tutti gli invitati un piatto prodotto dall’azienda ceramica De Simone, per l’occasione commissionato dalla delegazione di Catania, e magistralmente decorato.

Non poteva mancare nel menu preparato dal bravissimo chef Giuseppe Fucile una ottima “Norma” fedelmente eseguita nel rispetto della ricetta riportata nel verbale.

Una bella iniziativa quella della delegazione di Catania. Dà lustro alla città e suggella un legame assoluto e inscindibile tra questo piatto di pasta e la sua origine, oramai diventata incontestabile.


Nella foto sotto Gianclaudio Tribulato, Nicola Fiasconaro e Rosario Cunsolo

 

 

 

 

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